Nel mondo di oggi, chiunque tende a dare per scontati i servizi che utilizza quotidianamente.
Sono una conquista del progresso, che pian piano è diventata parte integrante della nostra vita di tutti i giorni.
Accendere la luce in cucina, aprire un rubinetto per riempire una pentola d’acqua, posarla sui fornelli e scegliere la potenza del gas col semplice gesto di una mano: prima ancora che in termini di Internet, la nostra casa è connessa a un sistema di reti interrate, di condotte, che ogni giorno, per esempio, ci portano gas e acqua.
Naturalmente acquedotti, gasdotti, fognature per restare efficienti e garantire il livello di servizio cui siamo abituati hanno bisogno di manutenzione, di controllo e, quando serve, di riparazioni.
Ecco allora che quell’immenso mondo sotterraneo fatto di tubazioni viene messo in contatto con il nostro, quello di superficie, attraverso scavi.
Un metodo che esiste da molto tempo, ma che si porta dietro costi importanti e notevoli disagi, come deviazioni del traffico, lunghe interruzioni del servizio, un’ingombrante occupazione del suolo pubblico, rumore, inquinamento.
I costi economici, ambientali e sociali sono alti.
È proprio considerando gli svantaggi delle riparazioni con scavo che si comprende la diffusione sempre maggiore di interventi No-Dig, o Trenchless, cioè di attività di recupero funzionale di condotte interrate, in ambito civile, pubblico o industriale, attraverso una metodologia innovativa che non richiede più di scavare, ma che opera internamente alle tubature. Una metodologia che assicura maggiore rapidità, economicità, efficienza e un basso impatto ambientale.
Ma di cosa parliamo quando citiamo le “tecniche di risanamento No-Dig”?
Le tecniche No-Dig (chiamate anche Trenchless, cioè senza scavo) sono metodi di rinnovamento o di recupero funzionale non distruttivo di condotte interrate, per esempio quelle fognarie o acquedottistiche, che permettono di restituire la totale funzionalità a una condotta danneggiata o rovinata dal tempo e dall’usura senza bisogno di scavare lungo le tubature o di sostituirle.
Attraverso le tecniche No-Dig si opera seguendo le seguenti fasi:
- videoispezione: si conduce un’analisi dell’interno della condotta attraverso macchine per videoispezione collegate a software specifici, verificando lo stato della tubatura e valutandone i difetti, per progettare in modo efficace l’intervento di risanamento.
- attraverso un punto di giunzione della condotta, cioè tramite pozzetti e/o camerette di ispezione, viene inserito all’interno un tubo flessibile, costituito da materie plastiche e impregnato con una resina reattiva al calore. Il tubolare viene espanso ad aria o acqua in relazione ai diametri e alla lunghezza della condotta da risanare e catalizzato attraverso una curva di riscaldamento controllata. Questa espansione permette al tubo di aderire alle pareti della tubatura, prendendone la forma e migliorandone la funzionalità.
- in funzione della finalità di utilizzo della condotta (fognaria a gravità o acquedottistica a pressione) cambiano i materiali e alcune modalità operative, ma resta fermo il principio del risanamento effettuato dall’interno della tubatura ammalorata.
- il risultato è il completo rinnovamento della condotta, con notevoli migliorie dal punto di vista idraulico e statico, senza bisogno di posare una condotta nuova.
In pratica, le tecnologie No-Dig offrono molti vantaggi:
- minore costo, non solo economico, ma ambientale, sociale: non serve scavare, non serve sostituire le condotte, non serve ingombrare le aree pubbliche.
- maggiore rapidità dell’intervento: minori disagi.
- totale e duratura efficacia del risultato.
- si tratta di tecnologie riconosciute a livello nazionale e internazionale e regolamentate con normative UNI EN che ne trattano tutti gli aspetti progettuali e determinano le caratteristiche tecniche a cui i prodotti devono rispondere.
- evitando gli scavi si eliminano anche i conseguenti disagi per il traffico, per le attività commerciali e per quelle industriali.
E proprio il settore dell’industria sta ricorrendo sempre di più a soluzioni No-Dig per le opere di manutenzione e risanamento all’interno degli impianti industriali sia per una questione di costi sia per evitare rallentamenti o blocchi produttivi (dovuti magari all’impossibilità per i mezzi aziendali di accedere alle aree produttive).
Per saperne di più sul risanamento No-Dig:
RISANAMENTO ACQUEDOTTI E GASDOTTI